Il cinema italiano
Il cinema italiano non ha nulla da invidiare a quello internazionale. È di altissimo livello, non soltanto quando si parla di genere drammatico, ma anche comico, solo apparentemente più leggero. Vanta registi, sceneggiatori, attori di grande spessore. Vale la pena ricordare che alcuni dei più grandi nomi del cinema mondiale sono proprio italiani, come Marcello Mastroianni, Anna Magnani, Vittorio Gassmann, Sofia Loren, Alberto Sordi, Gina Lollobrigida, Giancarlo Giannini, Massimo Troisi, Claudia Cardinale, Monica Bellucci, Pierfrancesco Favino. Questi sono solo alcuni dei nomi di attori e attrici che sono conosciuti in tutto il mondo o che sono approdati a Hollywood.
In questi ultimi decenni, il cinema italiano ha raggiunto livelli qualitativi altissimi, grazie anche alle scuole di recitazione, presenti sul territorio, sempre più professionali e all’avanguardia, dirette da autorevoli esperti in materia, come l’Accademia dei Filodrammatici, la Scuola Civica d’Arte Drammatica Paolo Grassi, la Scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova, l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, il Centro Sperimentale di Cinematografia e tante altre di grande valore.
Gli anni Ottanta hanno rappresentato un periodo di crisi per il cinema italiano ma, ciononostante, hanno dato alla luce produzioni importanti:
“C’era una volta in America” (1981) di Sergio Leone
“Il Marchese del Grillo” (1984) di Mario Monicelli
“L’ultimo imperatore” (1987) di Bernardo Bertolucci
Ed hanno segnato la definitiva affermazione dei giovani registi Nanni Moretti e Gianni Amelio.
Da non dimenticare il contributo che a quest’arte ha reso la comicità, con Carlo Verdone, Francesco Nuti, Paolo Villaggio, Enrico Montesano, Renato Pozzetto, Massimo Boldi, Christian De Sica, Roberto Benigni e Massimo Troisi, questi ultimi, fra le altre cose, insieme, producendo quella pietra miliare di “Non ci resta che piangere” (1984).
Tra la fine degli anni Ottanta e i primi dei Novanta, si sono imposti registi come:
Gabriele Salvatores e Giuseppe Tornatore i quali hanno firmato dei veri e propri capolavori, come “Mediterraneo” (1991) e “Puerto Escondido” (1992) il primo, e “Nuovo cinema Paradiso” (1988) e “La leggenda del pianista sull’oceano” (1998) il secondo. Altri registi importanti del periodo sono stati Mario Martone, Ricky Tognazzi e Mario Risi.
Negli anni Novanta la comicità si è sviluppata esponenzialmente con grandi interpreti:
Massimo Troisi con “Pensavo fosse amore, invece era un calesse” (1991) e il capolavoro “Il postino” (1994)
Paolo Villaggio con “Io speriamo che me la cavo” (1992)
Carlo Verdone con “Viaggi di nozze” (1995)
Leonardo Pieraccioni con i suoi “I laureati” (1995), “Il ciclone” (1996) e “Fuochi d’artificio” (1997)
Roberto Benigni, dopo “Johnny Stecchino” (1991) e “Il mostro” (1994), conquista il pubblico, non solo italiano, con il pluripremiato, tragicomico capolavoro “La vita è bella” (1997)
Si affermano anche Aldo, Giovanni e Giacomo con una serie di uscite fortunate: “Tre uomini e una gamba” (1997), “Così è la vita” (1998), “Chiedimi se sono felice” (2000).
Gli anni duemila sono stati caratterizzati dal magistrale lavoro di autorevoli registi:
- Nanni Moretti (“La stanza del figlio” 2001)
- Marco Tullio Giordana (“La meglio gioventù” 2003)
- Marco Bellocchio (“L’ora di religione” 2003)
- Paolo Sorrentino (“Le conseguenze dell’amore” 2004)
- Michele Placido (“Romanzo criminale” 2005)
- Ferzan Özpetec (“Le fate ignoranti” 2000 e “Saturno contro” 2007)
- Pupi Avati (“Il cuore altrove” 2003 e “Il papà di Giovanna” 2007)
- Matteo Garrone (“Gomorra” 2008)
- Paolo Virzì (“La prima cosa bella” 2010)
Il cinema di quest’ultimo decennio è costellato di veri e propri capolavori:
- “ACAB – All Cops Are Bastards” (2012) Stefano Sollima
- “La grande bellezza” (2013) Paolo Sorrentino (Golden Globe 2014, Premio Oscar al miglior film straniero 2014)
- “Youth – La giovinezza” (2015) Paolo Sorrentino (European Film Award come miglior film, regia e attore protagonista)
- “Suburra” (2015) Stefano Sollima
- “Veloce come il vento” (2016) Matteo Rovere
- “Fuocoammare” (2016) Gianfranco Rosi (Orso d’Oro al Festival di Berlino)
- “Perfetti sconosciuti” (2016) Paolo Genovese
- “Chiamami col tuo nome” (2017) Luca Guadagnino (candidato a quattro premi Oscar)
- “Il permesso – 48 ore fuori” (2017) Claudio Amendola
- “La ragazza nella nebbia” (2017) Donato Carrisi
- “Napoli velata” (2017) Ferzan Özpetec
- “Dogman” (2018) Matteo Garrone
- “Non ci resta che il crimine” (2019) Massimiliano Bruno
- “Il ragazzo invisibile” (2014), “Il ragazzo invisibile – Seconda generazione” (2018) Gabriele Salvatores
- “Lo chiamavano Jeeg Robot” (2016) Gabriele Mainetti
- “Pinocchio” (2019) Matteo Garrone
- “Il primo re” (2019) Matteo Rovere
- “La vita davanti a sé” (2020) Edoardo Ponti
- “Aria ferma” (2021) Leonardo Di Costanzo
- “La stanza” (2021) Stefano Lodovichi
- “Il bambino Nascosto” (2021) Roberto Andò
Di non minore rilevanza le pellicole di genere comico:
“Benvenuti al Sud” (2010), “Benvenuti al Nord” (2012) Luca Miniero
“Cado dalle nubi” (2009), “Che bella giornata!” (2011), “Sole a catinelle” (2013), “Quo vado?” (2016) Gennaro Nunziante
“Smetto quando voglio” (2014), “Smetto quando voglio – Masterclass” (2017), “Smetto quando voglio – Ad honorem” (2017) Sydney Sibilia
Ovviamente, se il livello è così alto, è anche merito di chi ha preceduto costruendo le fondamenta della cinematografia, su cui si è innalzato quello che oggi può essere considerato un vero e proprio monumento di pura arte.
Detto ciò è doveroso ricordare il contributo che hanno dato esemplari registi di grande levatura:
Vittorio De Sica (1901 – 1974)
Luchino Visconti (1906 - 1976)
Roberto Rossellini (1906 – 1977)
Michelangelo Antonioni (1912 – 2007)
Mario Monicelli (1915 – 2010)
Federico Fellini (1920 - 1993)
Francesco Rosi (1922 - 2015)
Franco Zeffirelli (1923 - 2019)
Ettore Scola (1931 – 2016)
Sergio Leone (1929 - 1989)
Pier Paolo Pasolini (1922 - 1975)
Quanto detto per il cinema vale anche per la televisione, almeno per una parte di essa. Vale a dire, ad esempio, i film e le fiction prodotte dalla Rai, di altissimo livello, soprattutto quelle basate su fatti e personaggi della storia, della cultura, dell’arte del nostro paese, spesso interpretate dagli stessi personaggi già menzionati per il cinema. Esempi ne sono:
- “Don Milani - Il priore di Barbiana” (1997) di Andrea e Antonio Frazzi, con Sergio Castellitto, Ilaria Occhini, Roberto Citran (Don Milani in esilio a Barbiana, senza rendersene conto, crea un modello pedagogico occupandosi dell’educazione dei figli dei contadini.)
- “Padre Pio – Tra cielo e terra” (2000) di Giulio Base, con Michele Placido, Rocco Papaleo, Barbora Bobuľová, Luigi Diberti e Riccardo Garrone (Racconta vita e miracoli del Santo di Pietrelcina.)
- “De Gasperi - L'uomo della speranza” (2005) di Liliana Cavani, con Fabrizio Gifuni, Sonia Bergamasco, Stefano Scandaletti, Ana Caterina Morariu, Camilla Filippi (La vita di Alcide De Gasperi, uno dei fautori della Repubblica e della Costituzione italiana, si intreccia con la storia d'Italia fino al dopoguerra.)
- “Don Bosco” (2004) di Lodovico Gasparini, con Flavio Insinna, Lina Sastri, Charles Dance, Michael Finerty, Daniel Tschirley, Andrea Bosca, Paolo Calabresi, Roberto Ciufoli, Arnaldo Ninchi, Alessandra Martines (Narra la vita e le opere di Don Bosco, entrato in seminario giovanissimo, il quale aiuta i ragazzi disagiati, smarriti, a ritrovare la rotta, creando il primo oratorio, un luogo di ritrovo, di recupero e di cristiano amore.)
- “La buona battaglia - Don Pietro Pappagallo” (2006) di Gianfranco Albano, con Flavio Insinna, Ana Caterina Morariu, Paolo Briguglia, Ignazio Oliva (Don Pietro Pappagallo è un sacerdote pugliese trasferito a Roma, assassinato presso le Fosse Ardeatine per aver aiutato partigiani, ebrei ed alleati durante la Resistenza.)
- “Gino Bartali: l'intramontabile” (2006) di Alberto Negrin, con Pierfrancesco Favino, Simone Gandolfo, Nicole Grimaudo, Francesco Salvi, Rodolfo Corsato, Carlo Giuffré (La vita del campione del ciclismo, dagli esordi fino alla fine della carriera, svoltasi tra il 1934 e il 1954, con la prima vittoria al Giro d'Italia, il matrimonio, la morte del fratello, ciclista anche lui, la notoria rivalità con l'amico e collega Fausto Coppi, in fondo, racconta tutta un'epoca.)
- “Giovanni Falcone, l’uomo che sfidò Cosa Nostra” (2006) di Andrea e Antonio Frazzi, con Massimo Dapporto, Elena Sofia Ricci, Emilio Solfrizzi, David Coco, Pietro De Silva, Francesco Pannofino (Nel 1980 Rocco Chinnici, Consigliere capo della Procura di Palermo, affida a Giovanni Falcone una delicata e pericolosa inchiesta sui rapporti tra mafia siciliana e criminalità organizzata di New York. Le musiche sono del maestro Ennio Morricone.)
- “Puccini” (2009) di Giorgio Capitani, con Alessio Boni, Antonio Salines, Sophie von Kessel, Francesca Cavallin, Stefania Sandrelli, Serena Rossi, Pamela Saino (Nel 1924 Giacomo Puccini, che si trova a Vienna, attraversa un periodo di profonda crisi creativa. L'incontro con la giornalista Liza Berman lo aiuta a ritrovare l’ispirazione, tanto da comporre la "Turandot".)
- “Preferisco il Paradiso” (2010) di Giacomo Campiotti, con Gigi Proietti, Luigi Proietti, Sebastiano Lo Monaco, Francesca Chillemi, Francesco Salvi, Roberto Citran, Sergio Fiorentini (Narra la commovente vita del presbitero Filippo Neri, proclamato santo nel 1622.)
- “Caruso - La voce dell'amore” (2012) di Stefano Reali, con Gianluca Terranova, Vanessa Incontrada, Martina Stella, Edoardo Velo, Patrizio Rispo, Serena Rossi, Fabio Fulco, Renato Carpentieri, Enrico Ianniello, Maurizio Mattioli (Enrico Caruso è un giovane napoletano, costretto a lavorare in fonderia con il padre e il fratello, che realizza il suo sogno di diventare un grande tenore.)
- “Anita Garibaldi” (2012) di Claudio Bonivento, con Valeria Solarino, Giorgio Pasotti, Tosca d'Aquino, Fabio Galli, Nini Salerno (Anita è una giovane donna che si innamora di un uomo tanto più grande, sostenendolo e seguendolo nelle sue pericolose, e fondamentali per la storia d’Italia, vicende.)
- “Paolo Borsellino - I 57 giorni” (2012) di Alberto Negrin, con Luca Zingaretti, Lorenza Indovina, Enrico Ianniello, Davide Giordano (Racconta dei cinquantasette giorni vissuti dal giudice Borsellino, dopo l’assassinio del suo amico e collega Falcone, durante cui, intuendo di dover fare la stessa fine, li trascorre combattuto tra il senso del dovere e il bisogno di stare accanto ai familiari. La colonna sonora è di Ennio Morricone.)
- “Adriano Olivetti – La forza di un sogno” (2013) di Michele Soavi, con Luca Zingaretti, Stefania Rocca, Elena Radonicich, Francesco Pannofino (Adriano Olivetti accetta di dedicare la sua vita all’azienda di famiglia ma, con tenacia, lo fa determinato a cambiare profondamente le condizioni di vita e di lavoro degli operai.)
- “Volare – la grande storia di Domenico Modugno” (2013) di Riccardo Milani, con Giuseppe Fiorello, Kasia Smutniak, Alessandro Tiberi, Cesare Bocci, Gabriele Cirilli, Michele Placido (È la storia di un mito, di una pietra miliare della storia della musica italiana e non solo. Domenico Modugno, detto anche Mimmo o Mimì, è conosciuto in tutto il mondo come Mister Volare, poiché la sua più celebre canzone “Nel blu dipinto di blu” viene ribattezzata dal pubblico “Volare”. Ma lui non è solo un grande musicista, vincitore tra l’altro, di quattro Festival di Sanremo, ma un attore di cinema, di televisione e di teatro.)
- “Qualunque cosa succeda” (2014) di Alberto Negrin, con Pierfrancesco Favino, Anita Caprioli, Andrea Gherpelli, Marco Boccardo, Gregorio Ferreri (È la storia del braccio di ferro, durato cinque anni, tra l'onesto avvocato Giorgio Ambrosoli e il famoso e criminale banchiere Michele Sindona.)
- “Per amore del mio popolo - Storia di Don Giuseppe Diana” (2014) di Antonio Frazzi, con Alessandro Preziosi, Massimiliano Gallo, Gianluca Di Gennaro, Lidia Vitale (Narra l’eroico impegno, pagato con la vita, di un sacerdote di Casal di Principe, Don Giuseppe Diana, detto Don Peppe, che intende attirare verso la sua parrocchia i giovani del paese, per sottrarli alle grinfie dei clan camorristici.)
- “Pietro Mennea – La freccia del sud” (2015) di Ricky Tognazzi, con Michele Riondino, Luca Barbareschi, Elena Radonicich, Gianmarco Tognazzi, Lunetta Savino (È il racconto della vita del campione olimpico prima di diventare una leggenda dell’atletica.)
- “L’Oriana” (2015) di Marco Turco, con Vittoria Puccini, Vinicio Marchioni (Oriana Fallaci è una grande rappresentante della cultura del ventesimo secolo, con i suoi scritti ma anche con le sue vicende personali, come la controversa storia d’amore con Alekos Panagulis.)
- “Boris Giuliano - Un poliziotto a Palermo” (2016) di Ricky Tognazzi con Adriano Giannini, Antonio Gerardi, Nicole Grimaudo, Ettore Bassi (Boris Giuliano, negli anni '70, è a capo di una squadra di eccellenze, la "Squadra dei Giusti", con cui intraprende un’agguerritissima caccia ai più spietati boss della mafia siciliana.)
- “Luisa Spagnoli” (2016) di Lodovico Gasparini, con Luisa Ranieri, Vinicio Marchioni, Massimo Dapporto, Antonello Fassari (Luisa Spagnoli è una donna di umili origini che, a Perugia, nei primi anni del Novecento, con grande determinazione, rileva una pasticceria fallimentare trasformandola, nel corso di svariate vicissitudini personali e familiari, in una delle più grandi aziende italiane.)
- “In arte Nino” (2017) di Luca Manfredi, con Elio Germano, Miriam Leone, Stefano Fresi, Giorgio Tirabassi, Leo Gullotta (Nino Manfredi è raccontato dal figlio Luca, attraverso le immagini, dall’inizio della carriera, costellata di enormi difficoltà, fino al principio del successo, nel 1958, quando partecipa a Canzonissima.)
- “Adesso tocca a me - Vita di un magistrato coraggioso” (2017) di Francesco Miccichè, con Cesare Bocci, Giulio Corso, Ninni Bruschetta, Anna Ammirati (È un docufilm sul magistrato Paolo Borsellino, assassinato insieme a cinque uomini della scorta.)
- “Fabrizio De André - Principe libero” (2018) di Luca Facchini, con Luca Marinelli, Valentina Bellè, Elena Radonicich (È la biografia di un cantautore che ha certamente lasciato un’impronta nella musica e nella cultura italiana, del quale mette in risalto gli anni complicati dell'adolescenza e quelli della lotta per l’affermazione come artista, ma anche la sua fragilità, le vicende sentimentali e il sequestro subito nel 1979.)
- “Rocco Chinnici - È così lieve il tuo bacio sulla fronte” (2018) di Michele Soavi, con Sergio Castellitto, Cristiana Dell'Anna, Manuela Ventura (Il film è tratto dal libro di Caterina Chinnici, la figlia del magistrato che ha fondato il pool antimafia.)
- “Enrico Piaggio. Un sogno italiano” (2019) di Umberto Marino, con Alessio Boni, Enrica Pintore, Roberto Ciufoli, Francesco Pannofino, Violante Placido (Enrico Piaggio è un imprenditore che, per salvare il posto di lavoro ai suoi operai, destinati a perderlo, data la crisi economica in cui versa l’intero paese, inventa e progetta la mitica Vespa, anticipando così quel processo di ripresa economica successiva al secondo dopoguerra.)
- “Storia di Nilde” (2019) di Emanuele Imbucci, con Anna Foglietta, Francesco Colella, Linda Caridi, Vincenzo Amato (È un docufilm, intriso di drammatiche vicende personali e di appassionata vita politica di Nilde Iotti, una tra le ventuno donne ammesse all'Assemblea Costituente del 1946 e la prima, in assoluto, eletta Presidente della Camera dei Deputati nel 1979.)
- “Rita Levi-Montalcini” (2020) di Alberto Negrin, con Elena Sofia Ricci, Luca Angeletti, Ernesto Dargenio, Carolina Sala, Francesco Procopio, Katia Greco, Franco Castellano (È la biografia di una delle più grandi personalità femminili della scienza che, nel 1986, riceve il premio Nobel per la scoperta del fattore di accrescimento nervoso.)
Una considerazione a parte va fatta per il teatro che, seppur di livello notevole, purtroppo, ancora oggi, non ha la rilevanza e la risonanza che meriterebbe. Ma, sicuramente, molti attori e attrici di teatro, tra cui Alessandro Gassman, Alessandro Haber, Stefano Accorsi, Alessio Boni, Valerio Mastrandrea, Claudio Amendola, Elio Germano, Alessandro Preziosi, Riccardo Scamarcio, Valeria Golino, Margherita Buy, Micaela Ramazzotti, Luisa Ranieri, Laura Morante, Sabrina Ferilli, Miriam Leone e tantissimi altri, lavorano anche per il cinema e la televisione, elevando notevolmente la qualità di queste realtà le quali, da parte loro, invece, forniscono maggior risalto e visibilità rispetto al mondo del teatro che, ancora, resta troppo circoscritto e privilegio di pochi.